Luigi Montanarini – Composizione

autore: LUIGI MONTANARINI
titolo: Composizione
tecnica: affresco
misure: cm. 400 x 300
epoca: 4 - 10 luglio 1959
collocazione: via G. F. Usellini
iscrizioni: in origine era firmato "Montanarini 59", in basso a destra

 

dipinto di Luigi MontanariniL'opera. Il dipinto è ormai qua i del tutto perduto non solo a causa di problemi conservativi, ma, quasi certamente, anche per la tecnica esecutiva sperimentale adottata dall'artista. La scelta di una composizione ottenuta mediante puri accostamenti cromatici ha fatto supporre che nel dipinto Montanarini avesse voluto trasferire le emozioni provate per i colori del paesaggio naturalistico della vallata e dei monti circostanti.

 

L'artista. Nacque a Firenze nel 1906 dove frequentò l'Accademia di Belle Arti sotto la guida di Felice Carena. Più avanti perfezionò i suoi studi a Zurigo e a Parigi. Nel 1933 vinse il Pensionato Artistico Nazionale e si trasferì a Roma dove frequentò gli artisti della "Scuola Romana" e in modo particolare Mafai e Scipione. Alla fine degli anni Trenta si avvicinò al movimento di "Corrente". Nella prima metà degli anni Cinquanta realizzò una serie di nudi con stesure di colore piatto. Nel 1954 divenne membro della commissione addetta alla scelta degli artisti per la XXVII Biennale di Venezia. A partire dal 1956 si avvicinò alla pittura informale, mentre nel 1958 tenne una personale alla Biennale di Venezia e da quel momento trovò un equilibrio tra segno e colore. All'inizio degli anni Sessanta predilesse un linguaggio pittorico per forme geometriche.
Montanarini espose anche in città estere quali Tokyo, Monaco di Baviera e Copenaghen.

 

Notizie storico-critiche. Quasi inesistenti sono le informazioni in merito al significato del dipinto, ma sicuramente esso rientra in quella serie di sperimentazioni che l'artista iniziò intorno agli anni Cinquanta e che riguardarono la composizione per macchie accostate al fine di creare un contrasto tonale. In modo particolare, a partire dal 1956, Montanarini scelse la pittura informale caratterizzata da pennellate di colore molto ampie racchiuse entro spazi geometrici. Come puntualizza Crispolti “la pittura di Montanarini si costruisce come propria dimensione semantica nel colore, e direi subito nel «colore puro»". Lo studioso sottolinea inoltre quanto la pittura di Montanarini, intorno agli anni Sessanta, si affidi totalmente "all'intensità emotiva e alla capacità di risonanza evocativa del «mezzo» cromatico appunto nella sua più gelosa purezza, come nella sua più accesa e incandescente vitalità".
L'opera di Arcumeggia sembra quindi rientrare in questo genere di produzione in cui al colore viene attribuita la massima potenza comunicativa.
1/ dipinto è stato estremamente danneggiato dalle intemperie a causa della sua posizione particolarmente esposta al sole e per una quasi totale assenza di protezione. Non è da escludere comunque che Montanarini avesse adottato una tecnica pittorica a secco come tra l'altro sperimentò a partire soprattutto dal 1958, quando realizzò centinaia di opere con stesura a tempera, tecnica che l'artista apprezzava per l'immediatezza esecutiva che poteva garantire e che consentiva il raggiungimento di un maggior equilibrio tra segno e colore.
Per avere un'idea delle qualità cromatiche originarie del dipinto di Montanarini si può far riferimento ad un piccolissimo affresco conservato presso la Casa del Pittore che l'artista eseguì sempre nel 1959 (foto n. 103, p. 140). Pur essendo differente l'impostazione dell'opera rispetto all'affresco posto all'esterno, identica è la sperimentazione cromatica.
Un ultimo aspetto di cui si deve tener conto, in merito all'esperienza di Montanarini ad Arcumeggia nel 1959, coincide con la diversità di linguaggi formali con i quali l'artista si espresse eseguendo l'affresco in questione e quello della stazione della Via Crucis. Se nel primo adottò un linguaggio pienamente astratto, nel secondo preferì tornare ad un confronto con il figurativo. A spiegazione di questo comportamento si possono riportare alcune meditazioni che lo stesso Montanarini scrisse nei suoi "Taccuini": "la mia pittura è la storia di un continuo ricominciare da capo, di continue metamorfo i, di continui mutamenti e nello stesso tempo è la storia di una nascosta ma sostanziale fedeltà ad un carattere fondamentale. Per questo amo contraddirmi ed amo di proposito tentarmi e negarmi perché sento di potermi tranquillamente avventurare in qualsiasi direzione che mi abbisogni senza perdere me stesso".

Audio Guida

Luigi Montanarini – Composizione

 

  Ascolta in ITALIANO

 

  Listen in ENGLISH

 

L'audio guida è un servizio fruibile dalla sezione "PERCORSO" del nostro sito. Ogni artista ha il relativo file audio che potrete ascoltare dai vostri dispositivi mobili o da computer.

 

Quando sei ad Arcumeggia e durante il percorso urbano trovi il QR-CODE, usa il tuo smartphone o tablet per accedere ai contenuti audio dell'opera che stai guardando.

 

QR CODE SAMPLE 1 QR CODE SAMPLE 2

Galleria