Cristoforo De Amicis - Madonna E Angelo
autore: CRISTOFORO DE AMICIS
titolo: Madonna con Bambino e Angelo
tecnica: affresco
misure: cm. 200 x 180
epoca: intorno al 9 - 21 settembre 1958
collocazione: via G. F. Usellini
L'opera. Il dipinto propone, sul lato sinistro, il gruppo della Madonna con il Bambino, mentre su quello opposto una figura di angelo. I personaggi sono ottenuti con dei contorni marcati e panneggi molto taglienti che contribuiscono ad aumentare l'effetto evidentemente antinaturalistico voluto dall'autore.
L'artista. Nacque ad Alessandria nel 1902 e studiò all’Accademia Albertina di Torino nel 1919 e all'Accademia di Brera di Milano nel 1920, di cui in seguito divenne insegnante di ornato e figura disegnata. Nel 1928 tenne la sua prima personale alla Galleria Micheli. Nel corso della sua carriera artistica partecipò alle Biennali di Venezia, alle Quadriennali di Roma, alle mostre del’ “Novecento Italiano” e alle Triennali di Milano. Nel 1933, in occasione della quinta Triennale milanese, fu chiamato da Sironi per realizzare affreschi sui nuovi edifici del parco. Nel 1935 espose a Torino presso lo studio di Casorati e Pau lucci. Partecipò alla II Quadriennale di Roma e alla Biennale di Arte Sacra Angelicum a Milano. Durante i primi anni Trenta fece parte anche del gruppo di astrattisti che ruotavano intorno alla galleria d'arte "II Milione". Nel 1950 vinse il concorso indetto dalla Fabbrica del Duomo di Milano per una vetrata nel primo finestrone laterale a sud e da esporsi alla nona Triennale. Nel 1956 vinse il concorso bandito dalla Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura di Milano per la realizzazione di una vetrata per la nuova sede ed eseguì altre vetrate per la cappella Mattei a Montelica. Tra il 1956 e il1959 realizzò le vetrate della cappella e della camera mortuaria della Casa di Riposo Belletti - Bona. Nel '1959 partecipò alla Biennale di Arte Sacra per la Casa ed eseguì quattro vetrate per la cappella Locati nel cimitero di Caronno (Varese). Nel 1962 e nel 1963 eseguì le vetrate della cappella Imperiali e della cappella Spadacini nel Cimitero Monumentale di Milano. Tra il 1967 e il 1969 lavorò alle vetrate del tiburio del Duomo di Milano.
Morì a Milano nel 1987.
Notizie storico-critiche. La scelta di De Amicis cadde su di un soggetto religioso, poiché in quel periodo egli era particolarmente produttivo in tale settore. In modo particolare l'iconografia della Madonna con Bambino venne costantemente ripetuta a partire dagli anni Cinquanta sino al termine della propria attività. Tale tema venne affrontato nelle più disparate tecniche: oli, carboncini, vetrate, affreschi e tempere. Nonostante tale varietà esecutiva, è percepibile un filo conduttore che unifica le scelte di De Amicis e consente di compiere confronti tra le varie Madonne. A questo proposito esiste un disegno conservato in una collezione privata di Lodi e datato 1956 che raffigura, per l'appunto, una "Madonna col Bambino" e che sembrerebbe rivelare delle tangenze con l'affresco di Arcumeggia, soprattutto per ciò che concerne l'impostazione generale della figura: identici sono l'abbraccio tra Madre e Bambino, la posizione delle mani della Madonna che vengono sproporzionate volutamente al fine di renderle assolutamente visibili all'osservatore, la disposizione dei piedi della Vergine di cui quello destro poggiante su un rialzo naturale e gli ampi e nervosi panneggi che risentono della contornatura "cloisonné" tipica delle vetrate. Simile al dipinto di Arcumeggia appare anche un olio raffigurante sempre la Madonna col Bambino, datato 1958-59 (cfr. C. Pirovano, 1962, p. 29).
Rimane ancora sconosciuta la motivazione che ha spinto De Amicis a dividere le due figure della Madonna e dell'Angelo su due diverse preparazioni e a lasciare a vista l'arriccio, tra i due blocchi, al fine di marcarne ancor più il distacco.
Il significato della figura della Vergine può essere forse rintracciato in alcune valutazioni che fece Giorgio Mascherpa nel 1962 riferendosi alle Madonne di De Amicis: "in De Amicis è una commossa adesione al significato materno della Madonna, una più mossa e appassionata preghiera alla madre e al fanciullo divini, una più sentita partecipazione della Vergine alla sofferenza umana".
Nel 1967 Agnoldomenico Pica espresse un sintetico giudizio sull'opera di Arcumeggia rilevandone la rimeditazione che De Amicis fece sull'arte dei "primitivi" e di Modigliani.
Presso la Casa del Pittore è conservato il cartone preparatorio della figura della Madonna con il Bambino (foto n. 111, p. 144), mentre non compare quello dell'Angelo annunciante. Rispetto all'idea espressa sul bozzetto, l'affresco presenta delle varianti irrilevanti.
Audio Guida
Cristoforo De Amicis - Madonna E Angelo
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