autore: INNOCENTE SALVINI
titolo: La spartizione della polenta in famiglia
tecnica: affresco
misure: cm. 400 x 200 ca.
epoca: post 3 settembre - 4 ottobre 1971
collocazione: via Nuvoloni
iscrizioni: “I. SALVINI 4-10-1971", in basso a sinistra

 

L'opera. L'affresco rappresenta la spartizione della polenta di una famiglia radunata intorno ad un tavolo. L'opera è un'evidente celebrazione del mondo contadino a cui l'artista fu sempre particolarmente legato e costituisce un soggetto che ben si adattava a continuare la tematica a sfondo sociale relativa agli usi e costumi degli abitanti del luogo.

 

L'artista. Nacque il 13 maggio 1889 a Cocquio Trevisago (Va). Figlio di un mugnaio, nel corso della sua giovinezza svolse diversi lavori come il contadino, il manovale e l'allevatore. In seguito divenne garzone del decoratore Domenico Contini di cui seguì gli insegnamenti. Frequentò i corsi serali di disegno organizzati dalla Società Operaia di Gemonio, mentre nel 1909-10 si trasferì a Milano per seguire i corsi serali di arte applicata presso l'Accademia di Brera, il Castello Sforzesco e l'Umanitaria. Dopo questa prima esperienza in città, Salvini tornò al paese natale dove il suo talento venne notato dall'artista Siro Penagini che divenne suo maestro. Nel 1937 Salvini tenne la sua prima personale a Gallarate, mentre nel 1940 la sua esperienza artistica iniziò ad oltrepassare i confini della provincia varesina, poiché partecipò con il dipinto "L'aratura" alla seconda edizione del premio Cremona. L'opera venne prescelta dalla giuria, di cui faceva parte anche Argan, per essere inviata ad Hannover. Nel 1968 Salvini fu insignito della commenda dell'ordine di San Silvestro Papa e il 6 novembre venne ricevuto in udienza privata da Paolo VI. Nel 1969 ricevette il primo meritato grande tributo da parte della cultura varesina in quanto il Comune, l'Amministrazione Provinciale e l'Ente per il Turismo di Varese organizzarono un'esposizione nei saloni dell'Azienda Autonoma di Soggiorno a Varese. Nel 1971, oltre a realizzare l'affresco per Arcumeggia, tenne una personale presso la Bottega del Pittore.
L'artista morì nel 1979.

 

Notizie storico-critiche. Le soluzioni compositive dell'affresco di Arcumeggia sono l'evidente riproposizione di almeno due opere eseguite diversi anni prima. Si tratta innanzitutto de "II taglio della polenta", olio su tela del 1923, conservato presso il Museo Salvini di Cocquio Trevisago (foto n. 121, p. 149). Di esso l'artista riprese la disposizione dei personaggi intorno al tavolo, nonché le varie fisionomie delle figure. Identici nel volto e nell'atteggiamento sono l'anziana figura femminile che i accinge a tagliare la polenta, il vecchio seduto alla sua sinistra, le due donne alle sue spalle e l'uomo in piedi, a destra, che la osserva. Salvini inserisce alcuni cambiamenti pur non alterando granché la struttura originale: la bambina accanto all'uomo in piedi diventa un fanciullo, l'uomo alle spalle del bambino viene sostituito con una signora, scompare la donna col bambino che nel dipinto di Cocquio si trova alle palle dell'uomo anziano e vengono aggiunti molti più personaggi. La figura maschile collocata all'estrema sinistra dell'affresco di Arcumeggia altro non è che un autoritratto del pittore quasi del tutto identico a quello eseguito nel 1946 (pubblicato in R. De Grada, 1980, p. 50, fig. 44). Presso la Casa del Pittore è conservato un piccolo affresco raffigurante a mezzo busto il primo personaggio seduto a tavola a destra, probabilmente realizzato come prova prima dell'esecuzione del dipinto eseguito ad Arcumeggia nel 1971 (foto n. 97, p. 137).

Innocente Salvini - La Spartizione Della Polenta In Famiglia

 

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